Fabio Celoni |
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| Purtroppo la denominazione sottocultura o cultura di serie B è data proprio da quei figuri che la "cultura di serie a" tentano di gestirla e canalizzarla, e che spesso posseggono una preparazione generale a dir poco imbarazzante, oltre a una miserevole intelligenza finalizzata a piccoli/grandi interessi di parte. Il problema fumetto/Italia s'è sollevato non so quante volte, quasi sempre con esiti fumosi, da questo punto di vista il nostro bel paese è all'età della pietra, anche se qualcosa all'orizzonte inizia pachidermamente a muoversi. Chissà. Noi facciamo il nostro, nel nostro piccolo. Al meglio che possiamo. Poi, per fortuna, terminata la nostra immersione quotidiana nella cultura di serie b, riposti i miller, i mignola, gli Oesterheld, in oscuri cassetti, possiamo immergerci nella bellezza vera e nella sfolgorante audacia intellettuale di "un due tre stalla", che, sono certo, anche questa settimana ci riserverà delle gran belle sorprese.
Fabio
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