Parliamo di fumetti?

Durante i numerosi giri per forum e blog a parlar di fumetto mi è stata proposta una possibilità di organizzare per Lucca 2007 una tavola rotonda sul fumetto per autori, editori e addetti.
Un confronto sulla crisi, sui motivi e sulle possibili soluzioni.
Voi che ne dite, può essere una cosa interessante? Qualcuno ha già sentenziato la cosa come inutile e senza senso.
Son curioso di sapere cosa ne pensate.

A me il fumetto non sembra in crisi. Anzi, con molte delle pubblicazioni che sono uscite e che devono uscire, chi vedo in crisi è il lettore, il quale dovrà iniziare a scegliere più attentamente!

fidati è in crisi, fidati...

fidati, non più di altri campi, fidati...

Ognuno pensi al suo campo, per poi migliorare gli altri, almeno fino al 2012...

Ma cos'è, la profezia escatologica dei Maya?

ahahahahah...bravo Fabio, hai indovinato!!!

ne ho già parlato sin troppo: secondo me la crisi, semplicemente, non esiste.

e secondo me si... :-)

Ha ragione Ro-mario, e se la fai ancora lunga capitano, la prossima volta che ti vedo, democraticamente ti gonfio!
E questa è una crisi ah ah ah!
Ciao Fabiano.

Come ho già detto, anche io penso che non ci sia crisi... però mi piacerebbe sentire ugualmente le motivazioni che hanno portato Ambu ad affermare il contrario!

Grazie, finalmente qualcuno me lo chiede. A parte la Bonelli e Disney avete idea di quanto pagano i fumettisti?
E la mia non e una accusa contro le case editrici, che devono fare i conti con i dati di vendita.
Si accusano spesso le case editrici di non osare più di tanto, a parer mio, provare qualcosa di nuovo nel mercato italiano significa non riuscire a tirare avanti.
Quando parlo di crisi mi riferisco al panorama italiano, perchè acquistare i diritti di prodotti esteri e pubblicarli in Italia è un discorso a parte.
Un autore che è pagato poco è costretto a volte a tirar via la tavola. C'è chi lo riesce a far meglio e c'è chi lo fà peggio dipende dalle capacità dell'individuo.
Il lettore che và ad acquistare i fumetti non sente la crisi, perchè fumetti in edicola ne trova sempre, ma sappiamo bene che i lettori di fumetti sono in calo. E' un discorso che riguarda le prossime generazioni.
Il fatto di non riuscire ad esportare fumetti italiani ma solo autori (il che all'economia non porta nulla) per quanto mi riguarda è pur sempre una crisi del mercato, che ha conseguenze in tutto il sistema.
La poca professionalità che si incontra in questo ambiente, è anche questa una crisi del sistema fumettistico.
E chiudo qui e spero di essermi spiegato.

Ciao a tutti, fores non aggiungo nulla alla vostra discussione, ma volevo dire che mi piace che prendiate l'argomento così ampio, mi sembra di leggere una discussione i pizzeria tra appassionati!

Passo al discorsocrisi del fumetto:
non nego le motivazioni del Cap Ambu, anche perchè io le tocco con mano ogni giorno. Ma vorrei anche dirti Cap, che ho conoscenti che fanno anni di tirocinio non retribuito come avvocati o architetti o geometri (e magari alla fine vanno a fare i camerieri)!!! Qui in salento vedo operai sfruttati in nero o, se assunti, sottopagati. Persone costrette a lavorare in nero, altrimenti lo stato li farebbe pagare talmente tante tasse che non ce la farebbero a mandare avanti la famiglia con 3 figli anche se lavorano in due genitori.
Vorrei davvero sapere se qualcuno ha mai fatto calcoli come quelli che vi sto per esporre:

-30 anni fa quanti aspiranti fumettisti, fumettisti professionisti, lettori, testate di fumetto c'erano?
-Oggi quanti aspiranti fumettisti, fumettisti professionisti, lettori, testate di fumetto ci sono?

Se avrò i numeri potrò capire se davvero il fumetto è in crisi, o è solo un'impressione che hanno quelli che , come noi, sono all'inizio e stanno tirando la cinghia.

Qualcuno sa qualcosa in fatto di cifre?

beh...
come ti ripeto, secondo me potrebbe esserci una crisi del formato bonelliano.
per il resto: i dati di vendita in fumetteria degli ultimi anni sono tutt'altro che quelli di un settore in crisi.
e pensa a tutte le case editrici che stanno proponendo nuovi fumetti, a partire dalla Bonelli (Volto Nascosto, Ian Dix, i romanzi a fumetti, le nuove serie di Serra, Enoch, Medda....), la Star, la Panini (che ha un progetto davvero interessante sui giallisti italiani) ed arrivare sino alle case editrici minori ed a quelle esordienti alla prossima Lucca.
poi: il discorso è molto lungo...
mica vorrai che faccia ANCHE QUI il copia-incolla di una discussione vecchia, vero?

Per Mario

Ho capito una cosa, che qualsiasi cosa si dica in internet diventa polemica, io scrivo penso per far capire che è una cosa soggettiva.
Il formato bonelliano è in crisi?
Quale è il fumetto di più largo consumo in Italia?

X Ketty

Io parlo di fumetti ma se vuoi apriamo un topic per avvocati, igegneri o quant'altro. Al sud purtroppo la situazione la si conosce.
Io sono andato a Milano per lavoro.
Allora il fumetto non è in crisi scusate tanto. Tutto è perfetto ed io sono un invasato.
Tutto è perfetto ma spero di non sentire più lamentele nelle prossime fiere del fumetto.
Comunque il fatto che sia tutto così poco professionale quello rimane e da lì non cambio idea.